lunedì, Settembre 16, 2024
CinemaAlta Fedeltà: un film da evitare

Alta Fedeltà: un film da evitare

La parla di questo episodio del podcast è elenco e, in questo caso, ringrazio ChatGPT per avermi suggerito questo film che non conoscevo: si intitola Alta Fedeltà, una commedia uscita nel 2000, che è tratta da un romanzo di Nick Hornby.

L’autore

Do per scontato che non sappiate chi sia Nick Hornby, per cui vi dico che è un autore inglese di successo, che è noto per il suo tipico black humour britannico, e giusto per citare la madrina del podcast, cioè Lory del Santo: “il suo english humor non la lascia mai”. Tra i suoi libri più famosi possiamo citare, oltre ad Alta Fedeltà, Febbre a 90’ (non è porno), Un ragazzo e Non buttiamoci giù, e anche da questi libri son stati tratti dei film.

Alta Fedeltà

Tornando ad Alta Fedeltà, questa è una delle scene iniziali:

La trama segue le vicende di Rob Gordon, proprietario di un negozio di dischi, che insieme ai suoi amici ha l’abitudine di stilare la “top five” di qualunque cosa. A seguito dell’ennesima chiusura di una disastrosa storia decide di parlare delle 5 peggiori delusioni amorose della sua vita per capire cosa è andato storto. Perché tutte lo lasciano? Per rispondere a questa domanda decide di ricontattare queste donne e chiedere come mai le cose tra loro siano andate male.

Il protagonista

Il film dovrebbe essere ironico, ma secondo me non ci riesce. Il protagonista dovrebbe passare come un coglioncello e in realtà poi è proprio uno stronzo e da questo “viaggio introspettivo” non ne esce migliorato. È il tipico uomo bianco cis etero nice guy, convinto che siano le donne a essere tutte stronze e non che il problema sia lui. Rob non capirebbe mai perché una donna preferirebbe ritrovarsi sola con un orso, e che direbbe “non tutti gli uomini”.

È insicuro, pensa che le donne con cui e stato siano toppo per lui e finiranno per tradirlo. Quando poi lo fanno si sente giustificato a continuare a piangersi addosso. Si sente minacciato se la sua compagna è più brillante e guadagna più di lui.

Ciò di cui Rob avrebbe bisogno è di andare in terapia, ma non doveva essere di moda negli anni 90 (e purtroppo si vedono i risultati).

All’interno del film viene rotta spesso la quarta parete, il protagonista si rivolge direttamente agli spettatori per esprimere i propri pensieri e riflessioni. A quanto pare gli sceneggiatori e il regista si sarebbero ispirati ad Alfie, del 1966, con protagonista Michael Cane. È stato poi fatto un remake nel 2004 con Jude Law di, credo, scarso successo. Noi comunque l’unica cosa a cui pensiamo in quanto a rottura della 4 parete è Fleabag.

Il protagonista comunque alla fine mette la testa a posto e si accasa, pur non avendo capito un cazzo, secondo me. Lo fa perché ha 35 anni e la società si aspetta che lo faccia. Ma di certo non è la scelta più giusta per lui, ma soprattutto per la tipa con cui decide di stare.

Il libro

Come dicevo prima Alta Fedeltà è tratto da un libro che già dalle prime pagine risulta totalmente diverso. Quello che secondo me nel film non sono riusciti a riportare è il tipo di ironia, che è molto marcata. Il modo di raccontare le sue prime storie adolescenziali, è totalmente diverso. Sono riusciti a riportare paro paro alcuni stralci, ma eliminando in qualche modo la componente cazzona. Anche nel libro il protagonista è uno stronzo, ma mentre leggi ti ritrovi a ridere, guardando il film ti incazzi e basta. Tutto sta nel fatto di prendere o meno il narratore sul serio.

Il remake

Nel 2020 è stato fatto un remake in versione serie tv. In questo caso è stata fatta una scelta molto interessante, perché il protagonista non è più un uomo bianco cis etero, ma una donna nera e queer (o almeno, una delle sue relazioni passate è stata con una donna). Questa scelta e la riscrittura della storia partendo da un personaggio così profondamente agli antipodi rispetto all’originale è estremamente interessante. Perché elimina quelli che per me erano i maggiori trigger all’interno del film. La protagonista è interpretata da Zoe Kravitz e la cosa divertente è che la madre, Lisa Bonet, faceva una piccola parte all’interno del film.

Altri attori presenti nel film che è interessante citare sono: Jack Black, Catherine Zeta-Jones, e Bruce Springsteen (nel ruolo di se stesso).

Quindi concludendo: leggete il libro, guardate la serie ma evitate il film.

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