giovedì, Aprile 24, 2025
CinemaIncroci sentimentali: un film dimenticabile

Incroci sentimentali: un film dimenticabile

Sono approdata ad un film di cui avrei preferito evitare la visione. Sapevo già che non sarebbe stato nelle mie corde, ma mi sono detta “diamogli una possibilità”. Ecco, non lo farò più. Si intitola Incroci sentimentali, è una pellicola francese del 2022, diretto da Claire Denis e ha come attrice protagonista Juliette Binoche. È tratto da un libro di Christine Angot, che non è mai stato tradotto. Lei ha partecipato alla scrittura della sceneggiatura, insieme alla regista. È stato presentato in concorso al 72º Festival di Berlino, dove Denis ha vinto l’Orso d’argento per la miglior regia.

La trama

Sarah e Jean sono una coppia apparentemente felice, appena tornata dalle vacanze. L’apparenza di felicità però vacilla quasi subito. O meglio si capisce che si tratta di una coppia che sta affrontando delle difficoltà. Jean è infatti stato in prigione (non sappiamo perché) e sta tentando di trovare un lavoro. Abita a casa di Sarah, che è una speaker radiofonica e non ha entrate, per cui è costretto a fare la spesa con i soldi di lei.

Per altro, è girato in periodo covid, per cui abbiamo questi momenti di cinema verità in cui la gente va in giro con le mascherine.

Scopriamo che Jean ha avuto un figlio dal suo precedente matrimonio, Marcus, adolescente problematico, che abita con la nonna, donna che ormai si sente troppo anziana per occuparsene. La ex moglie è tornata nelle Antille, dove si è rifatta una vita, e evidentemente non è interessata a mantenere i contatti con il figlio.

A complicare ancora di più le cose è l’entrata in scena di un altro uomo. François, ex di Sarah e vecchio amico di Jean, che dopo dieci anni lo contatta per chiedergli di lavorare insieme.

La musica

Da qui in poi comincia una scelta registica che onestamente non ho capito. Siamo d’accordo con il dire che la musica contribuisce notevolmente a guidare lo spettatore all’interno del film, giusto? Un film horror senza la musica adatta sarebbe ridicolo. Ecco, quindi mi chiedo, perché in questo film hanno deciso di inserire una musica drammatica, che crea moltissima suspence, anche quando non ce n’era bisogno?

Risulta così fastidiosa da non farti concentrare sui dialoghi, che, se non fosse per la musica, sarebbero piuttosto normali.

Probabilmente lo scopo era quello di mettere molta aspettativa sull’entrata in scena di François e come questo avrebbe distrutto il precario equilibrio della coppia. Ma in realtà, almeno per quello che mi riguarda, l’effetto scade nel ridicolo.

Anche perché viene associato allo strano comportamento di Jean e Sarah. Lei, soprattutto, almeno all’inizio sembra molto sospettosa, quasi che pensi che questo François sia implicato in qualcosa di losco. Infatti credevo quasi che Jean fosse finito in carcere a causa sua, o qualcosa del genere.

In realtà poi si capisce che lei ha molta paura di vederlo perché prova ancora qualcosa per lui. Infatti quando finalmente l’incontro avviene, i due diventano amanti.

Incontro che è una sorta di rallenty in cui lei si toglie il cappotto e i due si fissano intensamente e sono così vicini che ti aspetti parta un limone da un momento all’altro.

Lo sviluppo

Nel frattempo Jean, oltre a tentare di far funzionare il suo nuovo lavoro, prova a essere un genitore presente, fallendo miseramente. Marcus, quindicenne, vorrebbe mollare la scuola, prendere un diploma professionale e andare a lavorare. Jean non è d’accordo e dopo avergli fatto un pippone sul razzismo interiorizzato (per altro bruttissimo) gli sgancia la paghetta e se ne va. Genitore dell’anno.

Parallelamente Sarah e François si incontrano in un motel, e lui si rivela essere un grandissimo stronzo. Per non farci mancare nulla, c’è anche un tentato stupro. E quando lei dice di no, lui fa l’offeso: prima dice che vuole andarsene e non rivederla più, poi si mette seduto su una sedia e la guarda a braccia incrociate.

La situazione esplode quando François va da Jean e gli spiffera tutto, dicendogli che Sarah è una stronza manipolatoria, che non lo ama e che Jean impedisce a loro due di stare insieme. Lei prova a giustificarsi dicendo che nella vita ha sempre fatto quello che le avevano detto di fare, che è sempre stata al suo posto. Non ho idea di come questo discorso possa spiegare il tradimento, ma immagino che il problema sia mio.

La fine

Jean e Sarah litigano in un modo che probabilmente voleva essere un omaggio a Muccino o non si spiega. Solo che Muccino (per quanto non mi piaccia) almeno le sue scene le sa girare. I due si lasciano e il film si conclude con lei in un negozio di telefonia, dove il commesso le dice che i dati all’interno del telefono sono andati persi. E lei ripete “non c’è più niente? Ho perso tutto?”. Che sagace metafora.

Concludo riportando le parole di Antonella su Incroci sentimentali, che su Amazon ha messo 5 stelle e poi ha scritto, tutto maiuscolo: BRUTTO. MI SONO PENTITA DI AVER SPESO QUESTI SOLDI PER IL NOLEGGIO.

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