In che relazione siete con l’amore? Vi ritenete delle persone romantiche? Sono due domande di fondamentale importanza quando si decide di affrontare la lettura – o la visione – di un’opera di Jojo Moyes.
Pauline Sara Jo “Jojo” Moyes (Londra, 4 agosto 1969) è una scrittrice, sceneggiatrice e giornalista inglese, due volte vincitrice del premio Romantic Novel of the Year Award da parte della Romantic Novelists’ Association. Collaboratrice da Hong Kong del Sunday Morning Post e successivamente dell’Independent, ha esordito nel genere del romanzo rosa con Innamorarsi in un giorno di pioggia (2002, tradotto in Italia nel 2014 da Mondadori). Ha raggiunto grande notorietà con Io prima di te (2012, tradotto in italia nel 2014). Il libro è poi diventato un film di notevole successo, con protagonisti Sam Claflin, Emilia Clarke e Matthew Lewis.
Io prima di te
La trama è la seguente: Louisa è stata licenziata dopo anni di lavoro dal padrone del locale in cui era cameriera. Accetta così un’offerta da parte di una ricca famiglia: deve fare compagnia a Will, il figlio trentenne divenuto quadriplegico dopo che era stato investito da una moto. Lui vorrebbe rimanere a crogiolarsi nel suo dolore e la presenza della ragazza, tanto goffa quanto sensibile e piena di buona volontà, lo infastidisce. Non sarà sempre così, e il giovane ha in serbo per lei una sorpresa.
Su Mymovies commentano dicendo che la sceneggiatura, scritta dalla stessa Jojo Moyes non sia brillantissima, dato che, secondo chi ha scritto la recensione, lei avrebbe lasciato delle scene che funzionavano bene nel libro ma un po’ meno sullo schermo. In particolare viene criticato il romanticismo spicciolo e scrivono:
“Perché ‘lui’ è bello, è ricco (ha un jet privato), vive in un castello e assomma in sé tutte le caratteristiche del principe azzurro su sedia a rotelle.”
Forse il troppo stroppia?
L’ultima lettera d’amore
Il secondo film di cui vorrei parlare, che è forse meno noto, si intitola L’ultima lettera d’amore, pubblicato nel 2010, tradotto in italia nel 2011 da Elliot e poi ripubblicato da Mondadori nel 2021, quando è stato realizzato l’adattamento di Netflix.
Siamo nei primi 2000, Ellie è una giovane giornalista, con una vita sentimentale un po’ complicata, che un giorno facendo una ricerca in archivio si imbatte in una lettera degli anni 60. Un uomo chiede alla sua amante di lasciare il marito e fuggire con lui. Incuriosita decide di indagare per ricavarne un articolo.
Parallelamente ci ritroviamo negli anni 60, in cui Jennifer si sveglia in un letto di ospedale dopo un incidente. Ha una forte amnesia, non ricorda chi è, non riconosce suo marito e i suoi amici. Un giorno trova la lettera di un altro uomo nascosta in un libro, e comincia a ricordare.
Nel cast troviamo Felicity Jones, Shailene Woodley e Callum Turner.
Il film è onestamente dimenticabile, non ha niente di originale, e anche partendo dall’idea che si guarderà una commedia romantica, ci si annoia abbastanza. Non sono state fatte delle scelte registiche interessanti, il ritmo è lento e la sceneggiatura è piuttosto banale. È un peccato perché il libro invece, nonostante lo abbia letto ormai diversi anni fa, lo ricordo con piacere, è scritto molto bene e ci si appassiona alle vicende e ai personaggi, cosa che nel film non accade.
Hanno poi sprecato un’occasione a non giocare con costumi e ambientazioni, considerando che parte della storia è ambientata negli anni 60, tra la Costa Azzurra e Londra. Invece sembra un videoclip di Lana del Rey, fatto male.
Nonostante questo il film ha comunque voti abbastanza alti, stessa cosa per il libro.
Bonus
Vorrei finire facendo riferimento a un altro libro che parla di lettere e romanticismo, ma di cui ancora il film non esiste. Si intitola Le ho mai raccontato del vento del nord, e la trama gira tutto intorno a una mail inviata all’indirizzo errato. Due persone si conoscono e si innamorano via posta elettronica. Ha anche un seguito intitolato La settima onda.